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EMME Stefani, gli UFO a Natale

Non è uno scherzo dei vostri feedreader, sto aggiornando Embassy proprio ora che il cocktail di gamberi sta per esplodere nelle vostre tavole, o almeno nella mia. Perché Natale senza gli auguri del brotha Michele Emme Stefani già Macromeo non è Natale, tanto meno quest’anno che proprio oggi ha deciso di presentare “Dal pianeta Terra” -prossimamente su Aiuola Dischi- e di farlo qui, appunto, sull’Ambasciata: ringrazio!

La genesi la racconta lo stesso Michele: “Il 17 maggio 2009 stavo cenando in dolce compagnia, avevamo apparecchiato un tavolino in terrazzo per ammirare il tramonto. Verso le 21.30, guardando il cielo stellato, vedo una specie di esplosione tonda bianca e blu, quasi il diametro di un cent, che nel tempo di un paio di secondi si espande e si spegne. Da quel punto parte un pillolo verdino, tenuemente luminoso, che sorvola non troppo veloce la città fino a scomparire dietro un gruppo di nuvolette (…) Poco dopo vediamo arrivare dall’orizzonte una luce bianca molto luminosa ed eterea, stabilimmo che si trattava di un elicottero silenzioso: non era un elicottero”.

“Ho visto volare di tutto”, conclude l’artista: stupore e consapevolezza trovano forma in queste sette tracce suonate con Iacopo Sinigaglia, Gianluca Lo Presti, Lorenzo Montanà e Paolo Valli, i temi sono logicamente legati all’universo partendo da esperienze personali e la cifra stilistica si avvicina ulteriormente al pop rispetto all’hip hop elettronico di partenza. Chiaramente non mancano le rime (Ghiaccio), punto di forza della scrittura di Stefani, che la rendono oltremodo orecchiabile -”dici trovati una bici, cerca nuovi amici, devi sollevare le radici”. Cara Sara racconta dell’impotenza dell’educatore nella quotidianità di una 17enne tossica, e si riconosce tra i solchi l’andatura di Tutto inutile (2005, dio che anno fu), “con un pezzo di sapone viaggi fino a Singapore”; Senza pane è il vero pezzo di Natale dai piedi di balsa, realizzato due stagioni orsono a proposito della crisi e completato in materia ufologica. Leitmotiv C’era solo ghiaccio, c’è Michele che parla delle sue videoriprese spaziali e la musica riprende strumentalmente l’ouverture e toh, a fine disco compare proprio la traccia video in .mp4 con l’ultima sfera ritratta dal cielo nel settembre 2009! Due lune gialle intubata nel suono e lirica nel testo, è l’incontro ravvicinato, la Terra è già lontana per major Tom, non c’è niente di più natalizio di una cometa anche se si traveste da individuo di un altro pianeta… L’idea di cominciare a fare pace con il mondo inizia inopinatamente chillwave, quasi un prequel della nuova passione di Emme per le altre forme di vita, essendo stata pensata nel 2007 per un disco che avrebbe dovuto avere copertura elevata. La più ricca in senso musicale, grazie anche alla produzione di Lo Presti: “è l’unica registrazione che abbiamo potuto curare per bene”, conferma Michele, e in qualcosa ricorda ancora il fortunato EP di due anni prima, circolare e catchy com’era. La coda dreamy sfuma in Senza pile, reprise alla chitarrina che crepita di legno e fuoco, un carillon muto che risulta la migliore delle chiusure possibili per un disco del genere, malinconica e calda quanto il Natale domestico.
Emme lo sa che nel 2011 ci aspettiamo qualcosa da lui, neh? Auguri a te fratello, e a tutti voi.

Segue lo streaming “Dal pianeta Terra” in anteprima assoluta per Italian Embassy:

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Ghiaccio

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Cara Sara

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Senza pane

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C’era solo ghiaccio

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Due lune gialle

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L’idea di cominciare a fare pace con il mondo

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Senza pile


UFO (sfera) – settembre 2009, Bologna by EMME Stefani

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