Alessandro Grazian, in un altro Paese
“Non si teme il proprio tempo”, anche quando ci sono tutti i motivi per farlo, e questo si mostra nella maggior parte ostile alle proprie inclinazioni. “E’ un problema di spazio”, spesso gli EP vengono considerati episodi di medio termine quando invece anticipano le direzioni future e riservano brani tra i più belli di una discografia. Babyface Alessandro Grazian esce con “L’abito”, cinque brani griffati dalla premiatissima Trovarobato, e ancora una volta tocca ascriverlo a un altro Paese: non nello spazio, ché italiana ed europea è l’essenza, ma nel tempo, negli anni inesorabilmente fuggiti con grosse perdite.
Integrata la già corposa backing band di produzione e concerto con il batterista jazz Tommaso Cappellato, il chansonnier padovano all’età aurea ha composto i pezzi nell’anno esatto di distanza da “Indossai”, durante un tour di sessanta date che lo hanno intensificato nell’affezione del proprio pubblico, lungi dall’imporlo –come meriterebbe- quale fenomeno per una massa che semplicemente, nel 2009, non se lo merita se non negli strati più adulti, colti, riflessivi, avulsi alla banalità. More »
Diverting Duo, folkpop da meditazione
Mi and L’Au. Ira Kaplan e Georgia Hubley. Alan Sparhawk e Mimi Parker. David Roback e Hope Sandoval. Tra questi eccellenti punti cardinali staziona il barometro dei sardi Diverting Duo, non più acerba e acida filiazione costolare dei purtroppo quiescenti June, pronti all’uscita in questi giorni con l’album di debutto “Lover / Lover” per l’isolana Zahr Records, certamente non nuova ad exploit qualitativi (News For Lulu, Deep End, Osram, Nest, l’ultimo Brain Olotester e la coproduzione di Le Man Avec Les Lunettes) di livello internazionale.
La mia prima esperienza col duo, nell’occasione allargato in alcuni brani ad altri elementi della band d’origine, è avvenuta allo scorso Here I Stay festival, e la collocazione spaziotemporale nel tramonto in prossimità del giovane bosco fu imperfettibile, recando nell’aria tonalità vocali e strumentali color verde oliva, bigio, bistro e tutte le nuances dei francobolli d’epoca, quanto si diceva circa un decennio fa a proposito dei Galaxie 500. Ma vi è molto di personale nelle dilatazioni a volte impalpabili del progetto, una penombra che non accenna a calare, partecipata da strumenti giocattolo, organi e archi. More »
Squarcicatrici, transglobal interground
Nella magra delle vendite, il peggior cruccio di chi è deputato -ancora per poco?- all’inserimento dei dischi negli scaffali dei negozi è la classificazione. Col suo nome di ferite scorticate e i cerotti a coprire le suture che saldano placche tettoniche prima ancora che generi musicali, “Squarcicatrici” è il tipico rompicapo che fa ammattire le necessità di ordine: dirimpetto a valori indiejazz quali Slowmovies e Underdog, la 122esima uscita per Wallace Records (che coproduce con Burp, San Giuseppe Rec e Frigorifero Prod) mesta ancor più le acque in una Pangea dominata dall’abbandono del tetto paterno quale che sia.
Motore dell’operazione è Jacopo Andreini, polistrumentista tra i più quotati e irriverenti in circolazione, dotato di grande conoscenza trasversale e di fervida inventiva. In Squarcicatrici lo asseconda un nucleo di performer dalle esperienze più varie, ognuna delle quali si riflette nell’opera: Motociclica Tellacci, Les Hurlements d’Leo, Pangolinorchestrà e Vuneny, ma anche Andrea Belfi batterista dei Rosolina Mar e sperimentatore in proprio, con l’incipiente tour che sfrutterà tutte le vibrazioni di un doppio basso. Nel booklet, per altro, compare un saggio in portoghese del sociologo brasiliano Chico Caminati, a proposito di capitalismo, Africa, nuova politica sudamericana: Republique du Sauvage 2.0 ? More »
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DISCO_nnect Festival, Mestre 4/5.9.09
Uno di quei festival che cominciano d’estate e finiscono con i pullover addosso. Ove si va “to loose your own edge”, con delle aspettative e ti ritrovi in mano delle certezze. DISCO_nnect, montato a tempo di record nei due spazi di Forte Bàzzera vicino l’aeroporto di Venezia, è stato anche questo: una rassegna di stile ed eleganza così rara nelle situazioni...
“Guagliò, che ve site persi”, stava scritto su un cimitero di Napoli all’indomani del primo scudetto targato 1987. Con le debite proporzioni, lo stesso si può dire agli scenester assenti lo scorso ferragosto a Taglio di Po, che al riconoscersi nelle iniziative eccellenti fatte con poco hanno preferito intasarsi nella tamarrata della diga o temere i posti di blocco...
Ricomporre il quadro di cinque intensi giorni di Sardegna musicale, marittima, interna, torrida già muove alla nostalgia, sebbene gli accadimenti siano tuttora freschi nella memoria e la possibilità di volare low cost apra eventualità in un futuro non lontano. Here I Stay festival alza ogni anno la posta, volendosi qualificare come rassegna internazionale e spendendo...
Pop_PER, audiovideo a Mesiano (TN) il 30.9
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19.9 a Bologna: convegno sulle indie labels
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Odelay, indie festival in Salento
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Acting Out, rivista indipendente a Torino
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SANDESIDERIO
DEMODE’
SUPER GOING
QUAKERS AND MORMONS
No Seduction, il singolo di maggio
DEAD CAT IN A BAG
BUZZ ALDRIN
SLUMBERWOOD
GUANO PADANO
Shit Music (?) For Shit People (?)
Cohenpedia, porte aperte
Alessandro Raina, l’intervista integrale
Label italiana anche per Glen Johnson
Label italiana per lo split di due Hefner
Penisola deserta / Simone Madrau
Penisola deserta / Stefano Bartolotta
Penisola deserta / Eterea Post Bong Band
Penisola deserta/Fulvio ReddKaa Romanin
Penisola deserta / Davide Rastelli
Nella migliore tradizione
Romesick - parole a caso
Unità di produzione
Funerali laici per i cd / Charts’08