Lavoro, molte ore ma… solo per soldi

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Da quanto emerge da una recente ricerca condotta da Randstad, gli italiani sono particolarmente attaccati al lavoro ma… solo per guadagnare di più. I dipendenti italiani, emerge dall’analisi, lavorano infatti mediamente un’ora in più rispetto all’orario contrattuale (nel caso di contratto full-time; due ore se il rapporto di lavoro è a tempo parziale) e non c’è dubbio sulla motivazione: l’83 per cento dei lavoratori – afferma l’osservazione – lo fa per intascare una retribuzione superiore, e non certo per particolare attaccamento all’azienda nella quale impiegano buona parte della propria giornata.

Un dato che è confermato, tra l’altro, dalla bassa percentuale (7 per cento) di lavoratori disposti a lavorare e guadagnare meno, come ribadito dall’indagine globale sull’employer branding condotta da Randstad, che misura il livello di attrattività delle aziende da parte dei possibili dipendenti (per intenderci, in Italia, le preferite sono risultate Ferrero, Apple e Maserati).

Ad ogni modo, quello di cui sopra non è l’unico elemento di particolare interesse all’interno delle tante righe dell’analisi. È ad esempio emerso che sette lavoratori su dieci però concordano sull’opportunità di un orario di lavoro più flessibile, tanto che il 44 per cento sceglierebbe un orario giornaliero flessibile, il 16 per cento più ore al giorno per una settimana più corta, il 7 per cento giornate lavorative flessibili. Emerge in merito che gli orari flessibili sono apprezzati più dalle donne che dagli uomini, più da impiegati che da operai, con una maggiore incidenza tra lavoratori maturi e con alto titolo di istruzione.

Molto interesse è stato espresso anche nei confronti del telelavoro, interpretato come un’opportunità sempre più praticabile per i lavoratori. Il 68 per cento dei dipendenti italiani coinvolti nella ricerca ha infatti dichiarato di desiderare lavorare da casa almeno occasionalmente: di questi il 39 per cento preferirebbe il telelavoro occasionale, il 19 per cento un numero fisso di giorni, il 10 per cento ogni giorno. Una preferenza che, contrariamente ad altri aspetti sopra sottolineati, non sembra evidenziare differenze significative tra uomini e donne, mentre è rilevante la distinzione per età, valutato che i lavoratori più anziani preferiscono il lavoro da casa più dei più giovani. Il telelavoro piace soprattutto ai dirigenti (74 per cento), probabilmente anche per la natura del proprio contributo, ma tra gli operai l’interesse supera quello degli impiegati.

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