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TEN DOGS

Gennaio 9, 2010

Dieci cani per strada, dieci cani per me posson bastare. Qualche tempo fa Andrea Suriani dei My Awesome Mixtape segnalava questa giovane promessa delle sue parti, Piverone (Piemonte), che però nel proprio myspace non aveva ancora inserito un brano. Oggi che quattro pezzi sono “comparsi”, si può finalmente parlare di Ten Dogs e constatarne l’effettivo valore, secondo una forma autoriale che prende dal folk e dal pop ponendosi nell’ottica degli americani di ritorno: Next year su toni vagamente bossa e si apre alle mattinate di Sondre Lerche con scherzi di piano, New wave blues di batteria elettronica a respirare la stessa aria vocale di Stuart Murdoch (Belle And Sebastian), indiepop evoluto e nasale come in Svevia sanno fare, con in più l’elettronica poco costosa che aiutò non poco i Postal Service -un disco di cui ancora oggi si cerca l’erede. I let you go fa il verso a Beirut solo con la faccia da nerd che le riviste inglesi tanto amano, mentre Girl who must be loved torna in Brasile come anche i Kings Of Convenience e Brown And The Leaves prima di lui (i The Second Grace si fermano poco distanti, sulle coste caraibiche), sul finale compare anche la marea. Difficile incoronare una preferita, l’unica è aspettare che chi di dovere si accorga di lui: a questo serve la presente rubrica.

Ten Dogs aprirà il concerto dei M.A.M. sabato 16 gennaio al Ratatoj di Saluzzo, Cuneo.

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