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Romesick – parole a caso

Gennaio 7, 2009

Il 2009 è iniziato alle 17.20 del 31 dicembre 2008. “Altro che grandi aspettative / non ci aspettiamo più niente”. Leo Mantovani su Facebook, a quando Danilo Fatur? Cavi dispettosi si aggrovigliano da soli dentro la borsa, si cercano e attorcigliano con proprietà e senso per lo sberleffo. Fosse per me ascolterei solo l’ultimo Fossati. “Emmanuelle“  dei Blind esplode i suoi brandelli in cielo. Quanto è comune l’errore “celebrale”, “celebroleso” (leso nella celebrità?) in luogo della lettera erre. Le pose e il cuore, le canzoni dei Trabant. L’idea della pioggia sarebbe potuta venire a me, cantava Patrizia nei Les Enfants Terribles, saranno passati dieci anni. La copertina del tomo di Vasco Brondi è fatta per screpolarsi alle prime piogge, lui immanente in tutti i discorsi con tutte le persone, parole a caso. Fantacalcio metafora della vita: voglio solo cose che altri non abbiano già. Ho fatto il pieno di bellezza: luminarie Pasquino la banda il capriolo bianco gigante il diluvio. Tipica di un paradigma. Immunizzati dall’arte moderna, a parlare di Morgan. fusa fusi confusi, struscio nei vicoli tra via del Corso e piazza Navona, paparazzi in via Condotti, la dolce vita, magia dello zucchero filato, porchettari indiani, vocabolario. Nebbia a Roma est, scopro i Morphine e i Chap. Malato di Roma. Sul nuovo TAV pare di stare in aereo, con gli mp3 in cuffia è come camminare sulle nuvole. Il treno non fa vedere le stazioni di transito, conta solo il viaggio. Tigna di Juve mai morta. Tutto tutto, tutto niente, un paletot bordeaux fuori da tutte le mode. Metaromanzi su facebook. Max Vernon e la sua cover di Katy Perry, non la canzone di mezzanotte, bensì la suoneria vecchia. Il disco di Dente che sale, sale e non fa male. Canzone per un’amica, ciao Sylvia. “Ma i xe tuti imbriaghi desfai qua?” dicesti al mio compleanno del 95, quello in vhs. Prouduzioni. Fanti cavalli cani ed un somaro. Fave di fuck. Casalogic non ha più la scritta Logic sul campanello. A Chioggia un cielo mai così azzurro, solitamente è bianco quando non grigio, incolore, ospedaliero. Diego mi fa conoscere “The inbetweens” dei Magistrates. 2009 fuga da Myspace.

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Comments

2 Responses to “Romesick – parole a caso”

  1. ruben camillas on Gennaio 7th, 2009 23:18

    eh dai! ho provato a leggerlo all’inverso e devo dire che fila comunque. Da ciò traggo conclusioni affrettate e mi trovo incastrato in un dopomai che tutte le volte che succede mi spiazza. E se il 2009 fosse la fuga dal cielo, dal tondo che ci intonda, tonti, guardando su?
    Putin rabbioso ha chiuso i rubinetti del gas (‘cazzo fate adesso con le vostre centrali elettriche, eh??….presidente, è solo un cantante….) ed io corro a farmi un caffè, fortissimo, che si senta anche a Chioggia e piombando giù dal cielo produca cerchi concentrici infiniti, onde a cui abituarci, senza farla più troppo lunga.
    io spero che il 2009 sia l’anno della fuga dalla ragione, dall’aver ragione, dalla ragionevolezza nelle cose, dal dare ragione, dal cercare ragione.
    forza enver, sento già i botti per il 2010….pum….pum…..pum…pum…beng….pum….pum….

  2. admin on Gennaio 8th, 2009 10:19

    battuta bellissima, da riciclare. il caffè lo berrai qua, decidetevi quando ;) il 2009 dev’essere l’anno in cui chi ha ragione ha ragione. ma forse è l’anno del giudizio universale…

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